La tastiera si conferma nido dello sporco | |
Dopo quasi due anni un nuovo studio conferma che la tastiera del computer è un vero e proprio raccoglitore di batteri. Molto più di un bagno pubblico |
16/05/02
- News -
Roma - La tastiera del computer finisce ancora una volta al centro
dell'attenzione e non per le sue qualità di "interfaccia hardware"
con una macchina sofisticata ma per il suo ruolo di compagna di milioni e
milioni di utenti. Un ruolo che porta con sé sporcizia e batteri.
Ad affermare che la tastiera deve essere guardata con un a certa attenzione è
uno studio pubblicato in Arizona da docenti dell'Università locale. Secondo
costoro, la tastiera è un oggetto molto più pericoloso sul piano
batteriologico di quanto possa essere la tavoletta del gabinetto di un bagno
pubblico. Il numero di batteri sulle keyboard supererebbe di 400 volte quello di
una tavoletta.
Sebbene in un ufficio è il telefono, anche quello cellulare, a rappresentare un
elemento di sporcizia tradizionalmente colmo di batteri, la tastiera stando allo
studio non ha paragoni.
Va detto che i risultati della ricerca, voluta da un'azienda produttrice di
prodotti per la pulizia, sono stati basati sull'analisi di 7mila diversi oggetti
utilizzati negli uffici.
A conclusioni simili era giunta a settembre 2000 anche la divisione britannica
di America Online.
Secondo AOL UK ogni anno nelle tastiere britanniche si depositerebbe sporcizia
per più di 300 quintali. L'azienda aveva rilevato per un mese la
"produzione" di un ufficio londinese. Mettendo in luce che gran parte
dei "rifiuti" che si accumulano nella tastiera sotto i tasti deriva da
snack, crackers, merendine che gli impiegati mangiano e sgranocchiano durante il
lavoro. Una percentuale molto minore di "elementi" contiene invece
capelli, ciglia e polvere di pelle.
In particolare, nell'ufficio monitorato da AOL UK erano stati trovati: Corn
Flakes (15 per cento); caramelle (15 per cento); spaghetti (7 per cento) e
vegetali (4 per cento). Percentuali dell'1 per cento, invece, comprendevano:
foglie, rivestimenti di matite, punti per spillatrice, scotch, insetti, lamine,
capelli. Le microparticelle recuperate, analizzate da un laboratorio
scientifico, avrebbero evidenziato resti di pane, cereali, cioccolatini.
Una stima dell'azienda parlava di 300 quintali l'anno di sporcizia da tastiera
prodotti in Gran Bretagna.